Gli “incroci pericolosi” fra sport e politica sono e sono stati tanti, specie a partire dagli anni a cavallo fra i ‘70 e gli ‘80, quando tre consecutivi boicottaggi spinsero le Olimpiadi sull’orlo del baratro, minacciandone letteralmente la sopravvivenza. Ma ci sono anche episodi apparentemente “neutri”, che avevano invece un forte sottinteso politico e che hanno riguardato, per esempio, una sfida a golf mai consumata tra Fidel Castro e John Fitzgerald Kennedy.
E altri ancora profondamente segnati dalla dialettica politica, con protagonisti, sullo sfondo, Hitler, Francisco Franco o Augusto Pinochet. Oppure sfide drammatiche passate alla storia, come il “bagno di sangue di Melbourne”, la partita di pallanuoto disputata alle Olimpiadi in Australia tra Ungheria e Unione Sovietica: era il 6 dicembre del 1956 e poche settimane prima, a Budapest, la rivolta degli studenti e dei lavoratori ungheresi era stata schiacciata nel sangue dai carri armati sovietici…
Massimo De Luca, nel suo racconto teatrale, ripercorre alcuni tra i più significativi – e a volte sorprendenti – fatti che intrecciano sport e politica, dimostrando come possa essere illusorio tenere separati due mondi che sono in realtà espressioni diverse, ma comunicanti, della nostra società.