Dal testo alla scena, dai banchi di scuola alle assi del palcoscenico: dal 5 al 9 giugno 2023, le scuole superiori del Cantone di Friburgo ospiteranno la prima edizione del festival teatrale in lingua italiana “I libri sulla scena”, quattro appuntamenti divisi tra spettacoli e letture sceniche dedicati a un pubblico di studenti, ma anche di appassionati e amici della cultura italiana.
Il Festival si inserisce in un anno importante per l’italiano nel mondo della scuola: a Friburgo, per la prima volta, gli studenti delle secondarie avranno infatti la possibilità di ottenere una maturità bilingue proprio in italiano. Il Festival, grazie al sostegno della Confederazione Svizzera, propone un progetto culturale e di sensibilizzazione alla lingua per incentivare i giovani a scegliere l’italiano nel loro percorso scolastico, un’esperienza di intrattenimento collettiva e individuale, attrattiva, arricchente e formativa dal punto di vista culturale e umano. Tutte le rappresentazioni sono inoltre aperte al pubblico adulto, nel tentativo di creare una comunità di spettatori curiosi di scoprire qualcosa in più del panorama teatrale e letterario italiano.
Il progetto, presentato dal Collège de Gambach (FR) come ente capofila, ha coinvolto il Collège St. Michel (FR), il Collège du Sud (FR) di Bulle, il Gymnase Intercantonal De La Broye (VD) e la Società Dante Alighieri di Friburgo. La produzione esecutiva e l’organizzazione de “I libri sulla scena” è affidata al Teatro de Gli Incamminati, centro di produzione teatrale tra i più autorevoli del panorama teatrale italiano, mentre la direzione artistica del Festival è firmata dal regista italiano Paolo Bignamini.
direzione artistica Paolo Bignamini
direzione organizzativa Giulia Asselta, Maria Luisa Minelli
responsabili di progetto per gli Istituti scolastici Arianna Guerra, Lorenzo Martignoni
direzione tecnica Dario Filippi
grafica e immagine Daniela Ferrario
staff Elia Castelletti, Michela Invernizzi
produzione esecutiva Teatro de Gli Incamminati
ENTRATA GRATUITA FINO A ESAURIMENTO DEI POSTI DISPONIBILI
ilibrisulllascena@gmail.com
INFO E CREDITS
direzione artistica Paolo Bignamini | direzione organizzativa Giulia Asselta, Maria Luisa Minelli | responsabili di progetto per gli Istituti scolastici Arianna Guerra, Lorenzo Martignoni | direzione tecnica Dario Filippi | grafica e immagine Daniela Ferrario | staff Elia Castelletti, Michela Invernizzi | produzione esecutiva Teatro de Gli Incamminati
PROGRAMMA
LA GIACCA STREGATA E ALTRE STORIE
La giacca stregata e altre storie
5 giugno 2023, ore 18.00 · Collège Saint-Michel (Friburgo)
Lettura scenica dai racconti di Dino Buzzati · con Stefano Annoni, Matteo Bonanni, Leda Kreider · regia di Paolo Bignamini · aiuto regia Giulia Asselta · spazio scenico Michela Invernizzi · luci Dario Filippi · produzione Teatro de Gli Incamminati
L’amico Eugenio Montale scrisse di Buzzati nel suo necrologio sul Corriere: «Tutta la realtà, la vita stessa, gli oggetti erano per lui segnali dell’altrove, erano una porta che un giorno avrebbe potuto aprirsi. E Dino poteva tranquillamente ostinarsi a bussare. E così fu per lunghi anni». Buzzati ci regala storie fantastiche, intessute di una calibrata dose d’ironia, che ci invitano a riflettere sull’impiego del nostro tempo, sul criterio delle nostre azioni, sulla natura del nostro sguardo rispetto alle cose, sull’umanità nei confronti del prossimo, sulla paura della morte, del dolore, della solitudine, degli eventi inattesi, sui rimpianti, sull’amore, sul bene e sul male; in una parola: sul senso della vita. Ma c’è un tema sopra tutti che intreccia e pervade i suoi racconti: il mistero. Il rapporto tra mistero e realtà, tra elemento fantastico ed elemento verosimile è presenza costante, a partire dall’ambientazione: una situazione irreale e fortemente simbolica che si contraddice per via del linguaggio concreto e dei dialoghi basati sul discorso diretto che creano un senso di realismo. A partire da “La giacca stregata”, passando attraverso “La polpetta”, “Una goccia”, “Il voyeur” e “I giorni perduti”, ci si trova all’interno di un’atmosfera allucinata dove, però, ogni cosa chiede di essere considerata con verità. Disorientamento, fascino, inquietudine e sorpresa accompagnano lo spettatore per tutto il tempo, invitandolo ad ampliare il proprio orizzonte ed impedendogli di rimanere immune alle provocazioni che incontra.
FINO A QUANDO LA MIA STELLA BRILLERÀ
Fino a quando la mia stella brillerà
6 giugno 2023, ore 17.30 · Collège de Gambach (Friburgo)
Storia di Liliana Segre · con Margherita Mannino · drammaturgia Daniela Palumbo · regia Lorenzo Maragoni · scene e costumi Silvana Galota · musiche originali Filippo Cosentino · disegno luci Alberto Gottardi · sound designer Marco Labruna · Una produzione M.i.l.k. – Minds In a Lovely Karma Venezia · Con il sostegno di Zaino Foodservice Srl e mpg.cultura · Con il patrocinio di Associazione Figli della Shoah e Comunità Ebraica di Venezia · In collaborazione con La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale
«Perché non posso più andare a scuola papà?» «Perché siamo ebrei, Liliana».
Una storia dolorosa, indimenticabile, quella di Liliana Segre che a soli 13 anni viene deportata nel campo di concentramento di Auschwitz. Una storia di cui il mondo deve farsi portatore per tramandare quello che è stato e che non deve mai più accadere. Il testo, scritto da Daniela Palumbo, ci parla in modo semplice, diretto. Racconta di un’infanzia felice e spensierata, quella di Liliana bambina, di un’adolescenza stravolta, di un viaggio al limite della sopravvivenza e di una prigionia che si fatica ad immaginare. Di un ritorno, difficile, faticoso e di un amore, infine, che fa rinascere. Questo lavoro di teatro sociale si mostra più che mai fondamentale, imprescindibile in un momento storico in cui i temi dell’immigrazione, della sovranità nazionale, dei confini, tornano a dover essere affrontati in un modo nuovo. La forza del racconto di una vita reale, di fatti realmente accaduti, rende tangibile la precarietà di molti traguardi civili raggiunti dall’uomo. Può sempre succedere qualcosa che rischi di indebolire queste certezze ritenute, fino a poco prima, pienamente condivise. Ecco allora che quei valori, di umanità, di uguaglianza, di tolleranza, tornano a dover essere difesi, compresi, tutelati.
LA DONNA DEI FIORI DI CARTA
La donna dei fiori di carta
7 giugno 2023, ore 15.15 · Collège du Sud (Bulle)
8 giugno 2023, ore 17.30 · Collège de Gambach (Friburgo)
di Donato Carrisi · lettura scenica con Stefano Annoni, Matteo Bonanni, Leda Kreider · regia di Paolo Bignamini · adattamento e aiuto regia Giulia Asselta · spazio scenico Michela Invernizzi · luci Dario Filippi · una produzione Teatro de Gli Incamminati
1916, Prima Guerra Mondiale, Monte Fumo. All’interno di una grotta, mentre fuori infuria la battaglia tra Italia e Austria, due uomini – un medico e un prigioniero – si incontrano. Uno di loro ancora non sa che ciò che sta per ascoltare cambierà per sempre la sua vita. «Le vite di due uomini che dovrebbero essere nemici» si scoprono, a mano a mano, «legate […], appese a un filo sottile, come il fumo che si leva dalle loro sigarette».
Le loro esistenze dipendono dalle risposte a tre misteriose domande e da un anniversario importante. Le risposte si rincorrono lungo tutto il racconto, seguendo una trama articolata, ricca di dettagli, di colpi di scena e di tempo che non ammette scorciatoie. L’interrogativo circa il confine tra verità e finzione pungola e accompagna lo spettatore per tutta la durata della storia, senza arrivare a una risoluzione, mentre sullo sfondo del racconto si staglia il profilo di una donna misteriosa, la cui esistenza è intimamente intrecciata con le vite dei due uomini.
NOVECENTO
Novecento
9 giugno 2023, ore 20.00 · Collège de Gambach (Friburgo)
di Alessandro Baricco · diretto e interpretato da Corrado d’Elia · scene Francesca Marsella · disegno luci Alessandro Tinelli · sound designer Matteo Gobbi · grafica Chiara Salvucci · foto di scena Angelo Redaelli · organizzazione Afra De Santi · una produzione Compagnia Corrado d’Elia
«Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla».
E “Novecento” è sicuramente una buona storia, scritta dal miglior Baricco e raccontata con straordinaria intensità poetica da Corrado d’Elia, che riesce, ormai da anni, suonando una partitura interpretativa di mille voci ed emozioni, a raccontare con maestria poetica, la storia, incredibile, fantastica, quasi irreale di Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento, il più grande pianista del mondo, nato su una nave e lì vissuto per tutta la vita, senza scendere mai. Il tempo della storia sono i meravigliosi Anni Venti, a cavallo tra le due guerre, l’età del primo jazz, quando ogni cosa sembrava muoversi seguendo il ritmo irresistibile e gradevolmente denso di quella musica. Di quando parole e musica si incontrano in accordo, scambiandosi i ruoli: le parole cioè a diventar musica e le note racconto indispensabile, a comporre così una partitura unica e originale.
5 giugno 2023, ore 18.00 | Collège Saint-Michel (Friburgo)
LA GIACCA STREGATA E ALTRE STORIE
Lettura scenica dai racconti di Dino Buzzati | con Stefano Annoni, Matteo Bonanni, Leda Kreider | regia di Paolo Bignamini | aiuto regia Giulia Asselta | spazio scenico Michela Invernizzi | luci Dario Filippi | produzione Teatro de Gli Incamminati
L’amico Eugenio Montale scrisse di Buzzati nel suo necrologio sul Corriere: «Tutta la realtà, la vita stessa, gli oggetti erano per lui segnali dell’altrove, erano una porta che un giorno avrebbe potuto aprirsi. E Dino poteva tranquillamente ostinarsi a bussare. E così fu per lunghi anni». Buzzati ci regala storie fantastiche, intessute di una calibrata dose d’ironia, che ci invitano a riflettere sull’impiego del nostro tempo, sul criterio delle nostre azioni, sulla natura del nostro sguardo rispetto alle cose, sull’umanità nei confronti del prossimo, sulla paura della morte, del dolore, della solitudine, degli eventi inattesi, sui rimpianti, sull’amore, sul bene e sul male; in una parola: sul senso della vita. Ma c’è un tema sopra tutti che intreccia e pervade i suoi racconti: il mistero. Il rapporto tra mistero e realtà, tra elemento fantastico ed elemento verosimile è presenza costante, a partire dall’ambientazione: una situazione irreale e fortemente simbolica che si contraddice per via del linguaggio concreto e dei dialoghi basati sul discorso diretto che creano un senso di realismo. A partire da “La giacca stregata”, passando attraverso “La polpetta”, “Una goccia”, “Il voyeur” e “I giorni perduti”, ci si trova all’interno di un’atmosfera allucinata dove, però, ogni cosa chiede di essere considerata con verità. Disorientamento, fascino, inquietudine e sorpresa accompagnano lo spettatore per tutto il tempo, invitandolo ad ampliare il proprio orizzonte ed impedendogli di rimanere immune alle provocazioni che incontra.
6 giugno 2023, ore 17.30 | Collège de Gambach (Friburgo)
FINO A QUANDO LA MIA STELLA BRILLERÀ
Storia di Liliana Segre | con Margherita Mannino | drammaturgia Daniela Palumbo | regia Lorenzo Maragoni | scene e costumi Silvana Galota | musiche originali Filippo Cosentino | disegno luci Alberto Gottardi | sound designer Marco Labruna | Una produzione M.i.l.k. – Minds In a Lovely Karma Venezia | Con il sostegno di Zaino Foodservice Srl e mpg.cultura | Con il patrocinio di Associazione Figli della Shoah e Comunità Ebraica di Venezia | In collaborazione con La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale
«Perché non posso più andare a scuola papà?» «Perché siamo ebrei, Liliana».
Una storia dolorosa, indimenticabile, quella di Liliana Segre che a soli 13 anni viene deportata nel campo di concentramento di Auschwitz. Una storia di cui il mondo deve farsi portatore per tramandare quello che è stato e che non deve mai più accadere. Il testo, scritto da Daniela Palumbo, ci parla in modo semplice, diretto. Racconta di un’infanzia felice e spensierata, quella di Liliana bambina, di un’adolescenza stravolta, di un viaggio al limite della sopravvivenza e di una prigionia che si fatica ad immaginare. Di un ritorno, difficile, faticoso e di un amore, infine, che fa rinascere. Questo lavoro di teatro sociale si mostra più che mai fondamentale, imprescindibile in un momento storico in cui i temi dell’immigrazione, della sovranità nazionale, dei confini, tornano a dover essere affrontati in un modo nuovo. La forza del racconto di una vita reale, di fatti realmente accaduti, rende tangibile la precarietà di molti traguardi civili raggiunti dall’uomo. Può sempre succedere qualcosa che rischi di indebolire queste certezze ritenute, fino a poco prima, pienamente condivise. Ecco allora che quei valori, di umanità, di uguaglianza, di tolleranza, tornano a dover essere difesi, compresi, tutelati.
7 giugno 2023, ore 15.15 | Collège du Sud (Bulle)
8 giugno 2023, ore 17.30 | Collège de Gambach (Friburgo)
LA DONNA DEI FIORI DI CARTA
di Donato Carrisi | lettura scenica con Stefano Annoni, Matteo Bonanni, Leda Kreider | regia di Paolo Bignamini | adattamento e aiuto regia Giulia Asselta | spazio scenico Michela Invernizzi | luci Dario Filippi | una produzione Teatro de Gli Incamminati
1916, Prima Guerra Mondiale, Monte Fumo. All’interno di una grotta, mentre fuori infuria la battaglia tra Italia e Austria, due uomini – un medico e un prigioniero – si incontrano. Uno di loro ancora non sa che ciò che sta per ascoltare cambierà per sempre la sua vita. «Le vite di due uomini che dovrebbero essere nemici» si scoprono, a mano a mano, «legate […], appese a un filo sottile, come il fumo che si leva dalle loro sigarette».
Le loro esistenze dipendono dalle risposte a tre misteriose domande e da un anniversario importante. Le risposte si rincorrono lungo tutto il racconto, seguendo una trama articolata, ricca di dettagli, di colpi di scena e di tempo che non ammette scorciatoie. L’interrogativo circa il confine tra verità e finzione pungola e accompagna lo spettatore per tutta la durata della storia, senza arrivare a una risoluzione, mentre sullo sfondo del racconto si staglia il profilo di una donna misteriosa, la cui esistenza è intimamente intrecciata con le vite dei due uomini.
9 giugno 2023, ore 20.00 | Collège de Gambach (Friburgo)
NOVECENTO
Lettura scenica dai racconti di Dino Buzzati | con Stefano Annoni, Matteo Bonanni, Leda Kreider | regia di Paolo Bignamini | aiuto regia Giulia Asselta | spazio scenico Michela Invernizzi | luci Dario Filippi | produzione Teatro de Gli Incamminati
L’amico Eugenio Montale scrisse di Buzzati nel suo necrologio sul Corriere: «Tutta la realtà, la vita stessa, gli oggetti erano per lui segnali dell’altrove, erano una porta che un giorno avrebbe potuto aprirsi. E Dino poteva tranquillamente ostinarsi a bussare. E così fu per lunghi anni». Buzzati ci regala storie fantastiche, intessute di una calibrata dose d’ironia, che ci invitano a riflettere sull’impiego del nostro tempo, sul criterio delle nostre azioni, sulla natura del nostro sguardo rispetto alle cose, sull’umanità nei confronti del prossimo, sulla paura della morte, del dolore, della solitudine, degli eventi inattesi, sui rimpianti, sull’amore, sul bene e sul male; in una parola: sul senso della vita. Ma c’è un tema sopra tutti che intreccia e pervade i suoi racconti: il mistero. Il rapporto tra mistero e realtà, tra elemento fantastico ed elemento verosimile è presenza costante, a partire dall’ambientazione: una situazione irreale e fortemente simbolica che si contraddice per via del linguaggio concreto e dei dialoghi basati sul discorso diretto che creano un senso di realismo. A partire da “La giacca stregata”, passando attraverso “La polpetta”, “Una goccia”, “Il voyeur” e “I giorni perduti”, ci si trova all’interno di un’atmosfera allucinata dove, però, ogni cosa chiede di essere considerata con verità. Disorientamento, fascino, inquietudine e sorpresa accompagnano lo spettatore per tutto il tempo, invitandolo ad ampliare il proprio orizzonte ed impedendogli di rimanere immune alle provocazioni che incontra.